Le ville venete del vicentino: gioielli d’architettura

villa barbaro palladioIn tre secoli in Veneto sono state costruite centinaia di ville. Il numero così elevato sembra invogliare il visitatore a seguire un percorso ideale tra di esse con il solo scopo di ammirarne la bellezza. Suggestive dimore costruite in luoghi ameni creano una perfetta armonia con l’ambiente circostante. La villa, come scelta residenziale, allo stesso tempo dimora di campagna e centro di potere, ebbe uno straordinario successo perché rispondeva contemporaneamente ad esigenze estetiche e funzionali. Alla struttura principale erano affiancati edifici di servizio; di inconfondibile bellezza erano i giardini, luoghi di relax che, richiamando i luoghi ameni e bucolici tanto decantati nei versi dei poeti italiani, avevano una grande valenza simbolica. Pregevoli anche i frutteti, che avevano lo scopo di creare aree d’ombra per il riposo e l’ozio dei padroni e dei loro ospiti.
Con il passare del tempo quelle che erano solo dimore di campagna, diventarono simboli di prestigio, segno di distinzione sociale per la ricca borghesia veneziana. Sempre più suntuose, con ricche decorazioni interne ed esterne, i giardini sempre più grandi con statue e colonne a segnarne il percorso.
Protagonista indiscusso dell’architettura veneta è Andrea Palladio. Sue sono molte delle ville cinquecentesche costruite nella regione, tra cui le ventisette considerate Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Un titolo meritatissimo per questi grandiosi capolavori dell’architettura di tutti i tempi.
Vicenza e provincia sono i luoghi dove è più consistente l’opera del Palladio. Non a caso Vicenza, infatti, è ritenuta sua patria d’adozione. Considerato il più grande architetto del suo tempo, ha realizzato opere intrise di un classicismo e di una purezza delle forme ineguagliabili.
La più nota e visitata delle dimore è Villa Barbaro (nella foto), costruita nella seconda metà del Cinquecento per i fratelli Barbaro sul luogo del vecchio castello medievale di Maser. In questa villa la casa domiciliare e le barchesse, tradizionalmente depositi agricoli, sono allineate in un’unità architettonica compatta, per offrire una visuale più ampia del paesaggio circostante. Al suo interno il visitatore può ammirare uno dei più straordinari cicli di affreschi del Cinquecento veneto, realizzato da Paolo Veronese.
Non lontano da Maser c’è un altro gioiello palladiano, Villa Emo Capodilista, che appartiene ancora alla famiglia che la commissionò. Il turista viene subito immerso in uno straordinario parco, ricco di pioppi e di cipressi, che si estende per diversi chilometri. Il nucleo centrale della struttura richiama subito alla memoria del visitatore la facciata di un tempio antico, poiché l’intenzione del Palladio era quella di conferire all’architettura di campagna un carattere aulico collegato all’ideale classico del Rinascimento.
Imperdibile è la visita di Villa Capra Valmarana, detta “La Rotonda” per la sua caratteristica struttura. Isolata su un piccolo colle, con la facciata che ricorda l’ingresso di un tempio, non è stata progettata a pianta longitudinale ed è coronata da una cupola.
Molte altre sono le ville che vale la pena visitare per apprezzare in pieno l’architettura veneta: la settecentesca Villa Pisani, una reggia in miniatura sulle rive del Brenta, dalla facciata decorata con cariatidi e semicolonne corinzie; Villa Godi Malinverni, una delle prime costruzioni dell’architetto; Villa Foscari, detta La Malcontenta forse a causa di una nobildonna accusata di adulterio. E poi, ancora del Palladio Villa Pojana, a Pojana Maggiore, e Villa Saraceno ad Agugliano, e la settecentesca Villa Cordellina Lombardi, a Montecchio Maggiore.

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